Gadget-mania. Negli ultimi anni è cresciuta la voglia di creare oggetti personalizzati da regalare. Tante sono le occasioni: promuovere un brand, un evento, un prodotto. Ma anche, in parallelo, la voglia di creare un ricordo unico per una persona speciale. Da qui la nascita di tanti siti e portali che stampano foto e disegni su tazze, magliette, coperte e tanto altro.
Alzi la mano chi, in questi ultimi anni, non si è lasciato coinvolgere dalla gadget-mania e non ha stampato qualcosa di personalizzato. Siamo tutti in buona compagnia e lo sono anche le aziende. Come spesso capita quando qualcosa diventa “moda”, si è verificata una vera e propria proliferazione di oggetti, spesso di bassa qualità e di poca utilità. Tazze che scolorano, t-shirt con grafiche rovinate e così via. Spesso poi, non essendoci il filtro (o sarebbe meglio dire la competenza) di designer professionisti, anche la resa finale non rende poi l’omaggio così speciale come magari avremmo immaginato.
D’altronde la natura stessa del “gadget”, di “oggetto offerto in omaggio come richiamo pubblicitario” (cit. Treccani) ne decreta inesorabilmente un futuro incerto ed effimero, buono, si fa per dire, solo per la spazzatura. Purtroppo questa proliferazione di gadget ha risvolti davvero poco ecosostenibili e spesso non contribuisce realmente all’affermazione di un brand, soprattutto se associato ad un oggetto di scarsa qualità e durata. E questo vale anche per quanto riguarda i souvenir di viaggio che dovrebbero ricordarci un territorio specifico e invece, per questioni di budget, vengono tutti inesorabilmente prodotti in Cina. Quindi, sia che tu vada a Venezia, Roma, New York o Timbuctù finirai sempre per portarti a casa un prodotto cinese! Ridicolo vero?
Una volta era il souvenir
La storia del souvenir parte da lontano, probabilmente dai viaggi degli aristocratici in giro per il mondo, i così detti Grand Tour. Anche i predecessori del turismo di massa amavano portare a casa un ricordo delle terre lontane visitate. All’epoca però si trattava di oggetti d’arte come dipinti o sculture o articoli di artigianato locale, quindi del posto e non prodotti altrove.
Poi nei secoli, con il turismo di massa e la corsa sfrenata al gadget a basso prezzo (e bassa qualità) abbiamo riempito negozi, case (e anche la spazzatura) di cose brutte e inutili. Un vero peccato. Un peccato per l’ambiente, per la cultura, per l’artigianato locale che in Italia, dove ancora esiste, stenta a sopravvivere. Eppure basterebbe ritornare indietro al secolo scorso per scoprire come tanti talenti, grafici e designer, si dedicassero anche alla progettazione di souvenir. Tra questi Fornasetti è un esempio di come un souvenir d’autore possa superare le mode e i tempi fino a venire considerato, oggi, un oggetto d’arte contemporanea.
Le nuove tendenze tra design e artigiani digitali
Malgrado il gadget di bassa qualità continui ad imperversare, grazie ad una maggior attenzione all’ecosostenibilità e al design, stanno prendendo piede, un po’ in tutta Europa piccoli laboratori di artigiani digitali che producono sia souvenir che idee regalo o complementi d’arredo in loco, spesso anche recuperando antiche tradizioni artigianali del proprio territorio. Questi oggetti sono per lo più venduti attraverso il commercio online, con siti propri o piattaforme come Etsy ad esempio, mentre, i più strutturati, hanno anche dei negozi, in particolare se si trovano in località dalla grande affluenza turistica.
Come cambia il gadget personalizzato
Sempre osservando le tendenze di mercato che provengono dal settore del regalo e del gadget, sempre più frequentemente si osserva una maggiore attenzione per l’oggetto di qualità, possibilmente made in Italy (o Europa), realizzato con materiali e tecniche tali da garantirne qualità e durata. Anche le aziende stanno dismettendo i gadget low cost, privilegiando “Limited Edition”, curate da studi di design, grafici o makers digitali, sia per oggetti promozionali che celebrativi (anniversari aziendali, lancio di nuovi brand, ecc.). Persino il mondo della musica pop è stato influenzato da questa tendenza. Già da qualche edizione di Sanremo è emersa infatti la moda, esplosa proprio quest’anno, di promuovere i dischi con un gadget personalizzato dedicato al proprio pezzo. Ogni cantante ha realizzato il suo gift, spesso collegato ad una temporary location, per celebrare l’evento e naturalmente promuovere il proprio brano. Forse non tutti questi omaggi si sono distinti per qualità o stile, ma in ogni caso testimoniano la ricerca verso una personalizzazione più creativa, rispetto alla mera collocazione di un marchio su oggetto qualsiasi, come se bastasse questo per “brandizzare” veramente un oggetto o una collezione.
Dove creare una collezione o un oggetto personalizzato “unico in serie”?
Forti della nostra passione per il design e per il complemento casa, come Casa Factory, collaboriamo con Unico in Serie, uno studio di design specializzato nella progettazione di oggetti unici, personalizzati ed edizioni limitate per brand, aziende e negozi. Dal tessile alla ceramica fino alla carta stampata, Unico in Serie disegna e produce oggetti di alta qualità, con un design esclusivo e studiati su misura per il cliente e per l’occasione, che sia una ricorrenza, una celebrazione o il lancio di una nuova attività. Tutti oggetti prodotti in Italia, da aziende specializzate, certificate e in grado di produrre anche piccoli lotti, grazie ad innovative tecnologie di stampa. Tessuti lavabili in lavatrice e ceramiche che vanno in lavastoviglie, anche ad alte temperature, stampate con colori alimentari. Tutti prodotti di qualità, fatti per durare. Grafiche e pattern ideate per raccontare storie, emozioni e territori, come la collezione Bologna Novecento.
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