Pittore, decoratore, stampatore e non solo. Oggi lo chiameremmo designer, ma Piero Fornasetti, classe 1913, è molto di più, anzitutto un visionario. Se dovessi elencare i motivi per cui la sua arte m’incuriosisce così tanto, potrei partire dalla capacità unica di riproporre elementi classici in chiave moderna, aggiungendo poi un tocco d’irriverenza che rende l’ensemble senza tempo, attuale in ogni epoca. Iconici ed eclettici i sui complementi e oggetti d’arte risultano sempre perfetti, qualsiasi stile di arredo voi abbiate.
Senza peccare di eresia credo lo si potrebbe ritenere un’antesignano della pop art, l’Andy Warhol italiano. In fondo la sua icona più famosa, il volto della cantante Lina Cavalieri, replicato in oltre 500 versioni differenti (serie “Tema e variazioni”) ricorda molto ciò che Warhol (più giovane di 15 anni) fece con l’immagine di Marilyn Monroe. Ambedue puntarono a creare icone con la loro arte e soprattutto a renderla duplicabile, riproducibile… sostanzialmente democratica, ovvero accessibile a molti e non solo a pochi eletti.
Fornasetti Theatrum Mundi – Parma – 2020/2021
Aperta a giugno 2020, poi temporaneamente chiusa a causa dei lockdown e della pandemia, riaperta finalmente la primavera scorsa e prorogata fino al 26 settembre 2021, la mostra al Complesso monumentale della Pilotta, a Parma, era tra i miei propositi da lungo tempo e finalmente, in una caldissima giornata di luglio, è diventata realtà.
L’esposizione raccoglie moltissime creazioni dell’artista e una volta varcato il “portale magico” con le illustrazioni che fanno parte della proiezione all’interno della mostra, il visitatore è subito colpito dalla maestosa installazione creata con le centinaia di piatti, con i volti, tutti diversi della famosa icona di Fornasetti, ordinatamente disposti sugli spalti del magnifico teatro della Pilotta: tutti spettatori e al contempo attori dell’arte di questo poliedrico maestro.
La raccolta è molto variegata, poiché il “designer” Fornasetti si prestò alla creazione di oggetti molto diversi: complementi d’arredo, decorazione di pareti, piatti e altri oggetti per la tavola, stampe, ecc. La sua creatività non conosceva limiti e persino un portacenere diventa un simbolo, anticonformista e irriverente, di quella che era la sua cifra artistica, con la scritta “il vizio del fumo“. O il portafogli con la dicitura: “rubato a Fornasetti“. E così via.
Era un provocatore, è evidente. Vissuto ai tempi dei dadaisti, ha indubbiamente ispirato molti degli artisti contemporanei, nonché alcuni brand di complementi per la casa che, nelle loro collezioni “pop” fanno delle scritte dissacranti, ironiche e canzonatorie la loro fortuna commerciale.
Le sue opere rimangono però eleganti e preziose, che a volte il confine tra il bello e il kitsch è davvero sottile.
L’opera di Fornasetti, passata di padre in figlio, è oggi ancora viva e produttiva grazie all’Atelier Fornasetti che, oltre a riprodurre alcune famose opere, integra nuove collezioni a cura di Barnaba Fornasetti. Tutti pezzi iconici, preziosi ma non inarrivabili, così come lo stesso artista desiderava.