Se siete alla ricerca degli ultimi trend per la casa avete sbagliato post. Ma forse non del tutto.
Diciamo che mi è venuta voglia di buttar giù un po’ di pensieri dopo giorni passati al Cersaie, appuntamento fieristico annuale per la ceramica e l’arredo bagno e dove, come sostengo da tempo, si va ben oltre il bagno. Poi, sempre in settembre, c’è stato Homi, la fiera dedicata agli stili di vita a Milano e, ritornando qui a Bologna, la Design Week. Tante occasioni interessanti per chi è a caccia di nuove idee.
Ma non è tutto: in ambito di arredo casa, anche quest’anno è arrivato l’appuntamento immancabile di fine estate… direttamente nelle nostre buchette postali: il catalogo Ikea, il mass market dell’arredo scandinavo, sempre più popolare anche in Italia. L’attesissimo catalogo quest’anno sembra aver spiazzato anche il suo pubblico di fedelissimi, con critiche considerevoli. C’è persino chi è arrivato a definirlo il “catalogo del disorientamento”, invece che del “cambiamento”, parafrasando il claim della campagna 2018 del gruppo svedese.
Sinceramente questo “cambiamento” a me non è dispiaciuto affatto, benché alcune osservazioni siano sicuramente comprensibili. Ma andiamo con ordine.
Tendenze dicevamo. Più che di arredamento bisognerebbe parlare di progettazione d’interni perché le scelte importanti avvengono prima della scelta degli arredi, ovvero nella fase progettuale degli ambienti, nella distribuzione delle aree della casa e nella scelta dei materiali (qui possiamo realmente parlare di novità in termini di rivestimenti, pavimentazioni, soluzioni decorative ecc.).
Nell’interior decor gli stili sono molti e cambiano spesso nel corso degli anni, perché di fatto si tratta di mode.
Probabilmente sapere che i pavimenti in legno, sia vero che in grès porcellanato, sono tra i preferiti dal pubblico e dagli addetti ai lavori, che le piastrelle esagonali, i rivestimenti in mosaico e le superfici con effetti metallici sono top trend di mercato non inciderà sensibilmente nelle nostre scelte, a meno che non si stia ristrutturando casa. Quello che invece influenzerà i nostri progetti, in modo più o meno consapevole, sarà la nuova concezione di casa che sta emergendo in modo sempre più tangibile ed efficace.
(Immagini dal Cersaie 2018: Bisazza, Vidrepur, Cotto Etrusco)
ABITARE IL CAMBIAMENTO
Eccoci qui a parlare del famoso “disorientamento”. Le nuove generazioni hanno deciso di vivere la casa in maniera molto diversa dai loro genitori: in parte per scelta (vita dinamica) e in parte per spirito di adattamento (spazi ridotti).
Messa da parte la tradizionale casa borghese con atri (ve li ricordate?), corridoi e stanze dedicate alle singole funzioni (cucina, camera da letto, salotto, sala da pranzo, studio, bagno ecc.), ormai si fa (quasi) tutto praticamente ovunque. La cucina è entrata in salotto (già da tempo) per questioni sia di spazio che di convivialità, i bambini non stanno più confinati nelle loro camerette, ma giocano e fanno i compiti quasi ovunque… d’altronde siamo tutti fuori casa per buona parte della giornata, vuoi non condividere un po’ di spazio con loro, almeno un paio d’ore prima della nanna?
Lo studio è l’ambiente più flessibile in assoluto… siccome basta un portatile, puoi ritagliarti un angolo di home office in cucina, in corridoio, in camera da letto, persino in veranda. Sì, lo so a cosa state pensando… i più audaci possono spedire mail anche dalla stanza da bagno, perché no… ma per questa stanza sono previste ben altre rivoluzioni. Intanto perché, ad esclusione dell’area wc, sostanzialmente il bagno si può disgregare e re-distribuire, portando ad esempio, la vasca in camera da letto, il lavandino con la console trucco, accanto alla parete del guardaroba e, a questo punto, nello spazio libero perché non inserirci una palestra? Ebbene sì, quella zona fitness per la quale sembra sempre non esserci lo spazio giusto in casa… eccola qui nella proposta di Scavolini Bagno.
LA CASA RUOTA INTORNO A TE
Planimetria a mano, fatti saldi gli impianti e altre preesistenze non modificabili, per tutto il resto si cambia. Non siamo noi che ci dobbiamo adattare alla casa, ma è la casa che si adatta a noi ed è questo il concetto forse più rivoluzionario di questi tempi. Siamo noi che dobbiamo anzitutto capire e decidere come vogliamo vivere la casa e poi progettarla in modo che questa rispecchi i nostri sogni. Ci piace pensarla come un’oasi di relax, immersa tra verdi palme esotiche e persino con una grande altalena nel centro del salotto? Si può fare.
La preferiamo intima e raccolta, dai colori pastello? Oppure spaziosa e multifunzione come un loft, dove gli spazi e gli arredi cambiano a seconda delle esigenze, diventando di volta in volta stanza da letto, sala tv, zona pranzo… ecc.? Pinterest docet!
Adattiamo gli spazi ai nostri sogni e non viceversa, questo è il senso, perché oggi tutto, o quasi, è possibile.
Certo, questa cosa potrebbe risultare un po’ destabilizzante all’inizio, le rivoluzioni si sa, non sono mai semplici, ma certamente saremo più felici del tempo che passeremo in casa, perché questa nuova casa sarà realmente “su misura”.
POI VIENE LO STILE
Lo stile di arredo che scegliamo dovrebbe riflettere il mood della casa. Lo stesso vale per i colori, i materiali e i complementi d’arredo. Non è un’impresa semplice ed è sempre meglio chiedere la consulenza di un esperto perché cercando di far da soli si può finire per spendere il doppio con risultati poco soddisfacenti. D’altronde oggi ci sono davvero tantissimi prodotti e tante soluzioni, anche per budget “democratici” (è più bello che dire low cost). Viste da catalogo molte composizioni sembrano perfette per noi, poi una volta replicate in casa nostra ci rendiamo conto che l’effetto finale non è proprio da copertina… come mai? Mestiere. Come quel disordine, apparentemente casuale, che regna sovrano in ogni moderna foto d’interni e che, al contrario di quello che si possa credere, non è il fortunato frutto di una buona improvvisazione creativa, bensì il risultato dello studio di un abile professionista dell’home staging.
SI BUTTA TUTTO, O NON SI BUTTA NIENTE
Altro dilemma in fatto di arredamento. Ci si ritrova con tanti arredi diversi, magari con pezzi vintage, o altri economici, ma funzionali. Poi suppellettili, decorazioni di varia natura, complementi utili e altri decisamente meno. Che si fa? A volte, presi dal senso d’impotenza di fronte a questo mix incoerente di cose viene davvero voglia di fare piazza pulita e ripartire da zero. In certi casi è sicuramente una buona idea. In altri c’è semplicemente bisogno di fare ordine, anzitutto decidendo quali obiettivi vogliamo ottenere e per quali stanze, poi via via scartando gli oggetti che non fanno più per noi (con il cuore in mano, perché certi distacchi possono essere dolorosi) nella certezza che il famoso motto “less is more” il più delle volte funziona davvero.
E se proprio non riusciremo a buttare tutto, uno scaffale in cantina ci salverà sicuramente!
Ma di una cosa possiamo stare certi, l’accumulo compulsivo di oggetti e memorabilia va evitato ai massimi livelli, per farlo consapevolmente bisogna avere tanto buon gusto e saper selezionare solo i pezzi giusti. Anche arredare stanze antiche con pezzi di design, come visto alla Bologna Design Week, richiede altrettante competenze in arredamento d’interni, altrimenti invece di un ambiente raffinato ed eclettico, si rischia di creare quello che potrebbe sembrare un deposito temporaneo di mobili.
(Gli arredi di design di Vitra e Artek negli interni storici del Palazzo di Casa Isolani, allestimento temporaneo della Bologna Design Week 2018)
Al contrario, una casa ordinata, che non significa priva di oggetti sparsi per casa come giochi o libri, ma piuttosto libera da orpelli inutili e di poco valore, ci aiuterà a concentrarci di più sulle cose importanti e a creare autentici spazi di relax. Nell’incertezza quindi, meglio non osare troppo!
(Ph. via incense4thesoul.tumblr.com)
E allora siamo pronti ad abitare la casa nel tempo del cambiamento?